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Racconti di viaggio

L’alba

Come mi ha accolta il Colorado

C’era una volta, la prima alba d’America. O almeno, la prima per me. È proprio da qui che nascono la maggior parte delle storie che vedrete in questo sito e il mio amore incondizionato per questo bellissimo pezzo di mondo che è stata casa mia per un anno intero, un anno con dentro infiniti ricordi, avventure, scoperte, momenti di up e down e crescita.

Buona visione!

Dove ci troviamo?

A circa 20 minuti di auto da Denver, la capitale, si colloca un anfiteatro naturale circondato di rocce rosso-arancio, verde e montagne. L’anfiteatro delle Red Rocks, nella cittadina di Morrison, è il protagonista principale di eventi all’aperto come concerti, film sotte le stelle nelle notti d’estate e sezioni di yoga, ma per me è stato principalmente il protagonista di un’alba che mi ha lasciata senza fiato e accolta nella mia vita negli USA.

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L’esperienza

Verso le 4:30 del mattino di una domenica qualunque, ero in macchina con un’altra ragazza in direzione Morrison. Ricordo ancora lo shock culturale delle strade americane la notte, senza lampioni e illuminazioni.

Comunque…

Parcheggiamo e saliamo su per le scale, e poi ci sediamo munite di coperte, plaid e tutto ciò che era utile per coprirci dal freddo di montagna. Fortunate dal cielo limpido che c’era quel giorno, il che è abbastanza comune qui perché il Colorado è conosciuto per avere 300 giorni di sole l’anno. Meraviglioso.

Stava iniziando ad albeggiare e fin qui tutto a posto nella mia testa. Iniziavo ad intravedere anche Denver in miniatura da un lato e Morrison dall’altro lato. Poi il sole inizia a salire ed è lì che ha inizio la magia. Mi guardo intorno, i dettagli dell’anfiteatro, i colori delle rocce che scoprivo man mano che iniziava la giornata, e poi di fronte a me il sole che spunta, timido, regalando al cielo un rosa-arancio e uno spettacolo naturale che ha sorpreso anche me, che un’alba in mezzo alle montagne non avevo mai avuto voglia di vederla.

Scatto qualche foto, faccio un video, poi metto da parte il telefono e mi concentro su quello che avevo davanti. Vedere con i miei occhi il sole che saliva dal verde e dall’anfiteatro sempre più su, creando un gioco di luci incredibile, mi ha fatto sentire ricca. Fino ad una settimana prima ero in Italia e ora mi trovavo in una cittadina degli Stati Uniti a guardare uno spettacolo completamente gratuito, a ringraziare quel piccolo pezzo di mondo in cui non avevo scelto di viverci (spoiler: volevo andare in California, ma non ci ero riuscita) e che mi aveva accolta con un’alba così.

Sento gli occhi lucidi. Può sembrare stupido, ma ammirare con gli occhi sbarrati tutto questo mi ha fatto emozionare così tanto da piangere di felicità. Una felicità incontenibile. Bisogna andarci per capirlo. E forse avevo appena capito che io non avevo scelto il Colorado, ma il Colorado aveva scelto me.

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